San Gabriele e Prati di Tivo, Abruzzo mistico e motociclistico

Il racconto di una giornata estiva in sella tra panorami e strade “ad alto tasso emozionale”.

Visualizzazioni: 8

Facebook
Twitter
WhatsApp
LinkedIn
San Gabriele e Prati di Tivo, Abruzzo mistico e motociclistico

San Gabriele e Prati di Tivo: due mete da raggiungere in moto (o come preferite) per lasciarsi avvolgere da strade e panorami spettacolari, di una bellezza spettrale.

Il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata si trova in Abruzzo e rappresenta uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti del paese. Situato nel comune di Isola del Gran Sasso, il santuario è incastonato tra le splendide montagne della catena del Gran Sasso d’Italia, in un contesto naturale di straordinaria bellezza. Ho avuto modo di scoprire questi territori durante l’estate e provo a descriverli, tra strade e solitudini particolarmente contemplative in luoghi come Prati di Tivo, una volta ruggenti.

Il Santuario di San Gabriele è immerso in uno scenario naturale di grande bellezza, circondato dalle montagne del Gran Sasso. Questa posizione non solo offre un ambiente sereno e contemplativo per i pellegrini, ma ha anche valenza turistica, poiché il parco circostante è ideale per escursioni e attività all’aperto. Le bellezze naturali, unite alla spiritualità del luogo, creano un’atmosfera di pace e meditazione, perfetta per riflessioni personali e un ritiro dalla vita moderna.

Il santuario è dedicato a San Gabriele dell’Addolorata, un santo noto per la sua vita di eremita e per la sua intensa devozione a Maria, in particolare nella sua rappresentazione come Addolorata. Gabriele assunse il nome di “Gabriele dell’Addolorata” in segno di venerazione per la Madre di Dio. Nato nel 1838 a Assisi, il giovane Gabriel Possenti entra nel convento dei Passionisti a Monteforte e, dopo una vita di penitenza e di grande spiritualità, muore prematuramente nel 1862 a soli 24 anni. Fu canonizzato nel 1920 e la sua figura è particolarmente venerata dai giovani, grazie al suo esempio di dedizione e di amore cristiano.



Il santuario, che inizialmente si ergeva come una semplice capanna, ha visto un’importante evoluzione nel corso degli anni. La prima pietra venne posata il 26 marzo 1908 e il santuario fu inaugurato nel 1933, diventando rapidamente un importante punto di riferimento per la devozione a San Gabriele.

Il complesso del santuario si presenta con una maestosa facciata in stile neoclassico, caratterizzata da colonne bianche e da un grande portico. L’interno è ricco di decorazioni artistiche e offre un’atmosfera di profonda spiritualità. La navata centrale conduce all’altare maggiore, dove è collocata una statua di San Gabriele, alla quale numerosi pellegrini si rivolgono in preghiera.

Il santuario è adornato da affreschi e opere d’arte che rappresentano momenti significativi della vita del santo e episodi biblici. Tra queste opere, un elemento di spicco è il “Quadro della Madonna Addolorata”, venerato dai fedeli come simbolo della sofferenza e della compassione divina.

Il Santuario di San Gabriele accoglie ogni anno milioni di pellegrini, che giungono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. La celebrazione più significativa si svolge il 27 febbraio, anniversario della morte del santo, data in cui si tiene una grande festa in suo onore. Durante questa festività, si svolgono processioni, messe e momenti di preghiera e riflessione, rendendo il luogo vivace e pieno di spiritualità.

Oltre ai pellegrinaggi, il santuario è un centro di attività spirituali, con ritiri, conferenze e incontri di preghiera, attirati dalla proposta di una vita più profonda e intensa nella fede. La presenza di numerosi gruppi giovanili testimonia l’attrattiva del messaggio di San Gabriele, che riesce a toccare il cuore delle nuove generazioni, incoraggiando un cammino di crescita interiore.

San Gabriele e Prati di Tivo, lasciato il santuario, ci dirigiamo in moto verso la località una volta riferimento dello sci per molti.. Il luogo mi è particolarmente caro perché mi riporta alla mia prima e unica settimana bianca della mia vita, a 11 anni. Anni in cui le montagne nei ditorni di Roma si animavano di vita e gioiosità. Prima dell’avvento della detestabile globalizzazione in salsa ecomeltingpotfintamentechic e di Tangentopoli.

Prati di Tivo è una località montana situata nel comune di Pietracamela (altro bellissimo paese di cui vi racconterò poi), nell’Appennino abruzzese, famosa per la sua bellezza naturale e per le opportunità che offre agli amanti della montagna e dello sport all’aria aperta. La località è incastonata tra le suggestive cime del Gran Sasso d’Italia, uno dei massicci montuosi più importanti e scenografici dell’Appennino.

Prati di Tivo si trova a un’altitudine di circa 1.400 metri sul livello del mare e si estende in un contesto naturale di grande interesse. La zona è caratterizzata da un ambiente montano ricco di biodiversità, con boschi di conifere, prati verdi nella stagione estiva e spettacolari panorami che si affacciano sulle cime circostanti. Ci arriviamo e la temperatura segna 17 gradi. Un ristoro meraviglioso dopo i 37 gradi “esperiti” in autostrada. Strade curvilinee e assorte nel silenzio, una pacchia per me che detesto le folle.

Vado in cerca dell’Hotel Orso Bianco e chiedo all’unico bar aperto sulla piazza. Del grande hotel della mia settimana bianca, dopo l’abbandono di anni, la nostra Italia dei luoghi abbadonati, oggi rimane un residenzce ma nulla a che fare con certe atmosfere dove ci si metteva attorno al juke box e si guardavano le ragazze più grande, della terza media, senza il rischio di essere tacciati di patriarcato a 11 anni. La storia di Prati di Tivo è legata alle tradizioni montanare dell’Appennino.

Fino agli anni Sessanta, il luogo era conosciuto principalmente dagli abitanti delle zone limitrofe come meta per passeggiate e picnic. Con l’espansione del turismo in montagna e lo sviluppo delle infrastrutture, Prati di Tivo diventa una destinazione sempre più popolare per gli sport invernali e le escursioni estive. Sono stati costruiti impianti di risalita e strutture per l’accoglienza dei turisti, rendendo la località facilmente accessibile. Poi la fine.



Durante la stagione estiva, Prati di Tivo è ancora un paradiso per escursionisti e alpinisti. Ci sono numerosi sentieri che conducono a panorami spettacolari, tra cui percorsi che portano alla cima del Corno Grande, la vetta più alta del Gran Sasso. Le escursioni possono variare da tranquille passeggiate attraverso i pascoli montani a escursioni più impegnative che richiedono una buona preparazione fisica e tecnica.

Negli ultimi anni, c’è stata una crescente consapevolezza dell’importanza di preservare l’ambiente naturale, e Prati di Tivo non fa eccezione. Sono in atto iniziative volte a promuovere un turismo sostenibile che rispetti l’ecosistema montano. È fondamentale educare i visitatori alla salvaguardia di queste aree naturali e a pratiche responsabili, come il rispetto dei sentieri e la riduzione dell’impatto ambientale.

La località conserva vive le tradizioni culturali abruzzesi, con feste e sagre che celebrano i prodotti della terra, l’artigianato e la gastronomia locale. La cucina abruzzese è ricca di piatti tipici, tra cui pasta alla chitarra, arrosticini e formaggi locali, che richiamano turisti e appassionati di cucina. Da segnalare la locanda La Foresta del Cervo, posto di gusto semplice e di ispirazioni anni Ottanta.

La strada che ci riporta verso l’autostrada è ancora più bella. Curve e panorami si stagliano a perdita d’occhio e l’orizzonte nel mirino del mio manubrio è un atto di pura catarsi. Un altro giorno in moto che merita l’applauso. Nonostante l’estate che morde, le ruote e i paesaggi sono in grado di sollevarti da parecchi affanni.

Facebook
Twitter
WhatsApp
LinkedIn

POTREBBERO INTERESSARTI

IL NORDKAPPISTA

“Le corse in moto e il fastidio della modernità, il gusto della solitudine e il perdersi nella massa, l’ansia d’assoluto e il minuto mantenimento del presente, uomo del suo tempo eppure nato fuori tempo, asceta ed esteta”.